MASTOPLASTICA ADDITIVA:
i consigli del chirurgo estetico

Sottoporsi ad un intervento rappresenta una scelta molto seria, per questo è fondamentale essere ben informati sui rischi che un intervento può implicare. La mastoplastoca additiva è, insieme alla liposuzione e alla rinoplastica, uno degli interventi più richiesti e più conosciuti, sia sotto il piano tecnico, che sotto quello culturale.
Per capire meglio in cosa consista questo tipo di intervento, abbiamo rivolto alcune domante al dottor Domenico Miccolis, chirurgo estetico del Centro di medicina e chirurgia estetica Hospitadella, con sedi a Milano e a Cittadella (Padova).

Perchè questo intervento è così richiesto?
«I motivi possono essere molti, sia di origine culturale che legati all’aspetto psicologico del singolo individuo. Da sempre il seno è associato alla femminilità e rappresenta un organo ricco e intriso di simbologie. Le donne, solitamente, si sottopongono a questo intervento per migliorare il proprio aspetto, in particolare per migliorare l’aspetto di seni svuotati o cadenti in seguito all’allattamento o a cali di peso repentini».

Come avviene l’ intervento?
«La mastoplastica additiva prevede l’inserimento, sotto la ghiandola mammaria o sotto il muscolo pettorale, di protesi costituite da materiale biocompatibile di consistenza simile a quella di un seno naturale, di varia forma (rotonda o anatomica). Solitamente il volume delle protesi è uguale, ma nei casi di evidente differenziazione dle volume mammario, possono essere impiantate protesi di volume diverso.

Nello specifico, l’intervento, in base alle esigenze del singolo caso, viene eseguito in anestesia locale con sedazione o in anestesia generale e consiste in una incisione cutanea di pochi centimetri a livello del solco mammario o lungo il margine inferiore dell’areola o nel cavo ascellare. Viene quindi allestita una tasca al di sotto della ghiandola o del muscolo pettorale dove vengono posizionate le protesi. Successivamente viene fatta la sutura cutanea, i cui punti verranno rimossi dopo una settimana circa».

Quali rischi comporta questo tipo di intervento?
«Circa nel 5% dei casi può verificarsi la cosiddetta formazione della capsula periprotesica: si tratta dell’ispessimento del rivestimento connettivale che l’organismo forma attorno alla protesi. Tale rischio si riduce ulteriormente quando la protesi viene posizionata sotto il muscolo pettorale».

Sempre più spesso si registra la tendenza ad affidarsi al ritocco estetico più economico. Cosa ne pensa?
«Qualsiasi tipo di intervento chirurgico o in genere di trattamento medico chirurgico deve ottemperare a fondamentali requisiti di qualità. Mi riferisco a standard di qualità che devono essere eccellenti in termini di assistenza medico professionale, tecniche e tecnologie adoperate, materiali impiegati, strutture ospedaliere autorizzate, dove gli interventi vengono eseguiti da professionisti adeguatamente preparati. A tal riguardo, anche la tendenza a rivolgersi all’estero, soprattutto a strutture in paesi tipicamente low cost, può risultare pericolosa; basti pensare che, dopo aver effettuato l’intervento ed essere tornati in Italia, i pazienti non hanno alcuna assistenza. Scegliere strutture che erogano da sempre servizi di qualità rappresenta un’ulteriore modo per prendersi cura di sè e della propria salute».

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