Chiamata scientificamente alopecia, la calvizie consiste in una progressiva perdita dei capelli. Le cause principali sono fondamentalmente due: l’attività degli ormoni maschili (androgeni) e la predisposizione familiare. Altre cause possono essere lo stress, il malfunzionamento della tiroide o la carenza di ferro e di aminoacidi. Recentemente è stata approntata una nuova metodologia che ha fornito risultati estremamente incoraggianti, mantenendo un profilo di sicurezza molto elevato. Il nome di questa metodica è PRGF (acronimo di Plasma Rich in GrowthFactors) che significa plasma ricco di fattori di crescita.
Si preleva al paziente, in modo assolutamente sterile, un campione di sangue (come da normale prelievo per gli esami ematochimici) che viene posizionato per qualche minuto in un’apposita centrifuga. La rotazione della centrifuga permette di separare il campione di sangue in più parti: la parte più pesante (i globuli rossi e i globuli bianchi) si deposita sul fondo della provetta, separandosi da quella più leggera, che appare di colore giallastro. Il liquido di colore giallastro è il plasma, che oltre ad essere ricco di acqua, proteine, vitamine e molti elementi chimici, è anche ricco di piastrine. All’interno delle piastrine si concentrano numerosi fattori di crescita tissutale. Le piastrine sono infatti componenti del sangue che servono principalmente a riparare le ferite; quando una zona dell’organismo viene lesionata, le piastrine si ammassano nella ferita e si legano fra loro, in modo da creare una rete che favorisce la coagulazione. Il PRGF sfrutta questo effetto, ma per amplificarlo utilizza proprio la centrifugazione del sangue, che viene in questo modo separato nelle sue diverse componenti: globuli rossi e bianchi vengono separati dalle piastrine, in modo che il concentrato contenga principalmente piastrine e fibrina. Così facendo il PRGF diventa un vero e proprio concentrato piastrinico, ricco di fattori di crescita che possono velocizzare i processi di guarigione dell’organismo. In ambito tricologicoi fattori di crescita hanno offerto risultati estremamente positivi nel 60-70 per cento dei casi.
Dopo 3-4 mesi s’inizia a osservare una ricrescita dei capelli, che a volte è molto imponente. I fattori di crescita sono in grado di stimolare l’attivazione del follicolo pilosebaceo determinandone l’entrata nella sua fase di sviluppo (fase anagen). Tale tecnica risulta particolarmente utile nelle fasi non troppo avanzate di calvizie maschile (I-IV Hamilton) e femminile (I-II Ludwig). L’obiettivo è quello di far risvegliare i bulbi piliferi dormienti.
La tecnica del PRGF non presenta nessun rischio di effetti collaterali per il paziente che si sottopone al trattamento. Il sangue prelevato da ogni soggetto viene raccolto in provette sterili a circuito chiuso che immediatamente vengono inserite nella centrifuga. Il PRGF, come ogni altra procedura medica, risente di numerose variabili proprie di ogni singolo paziente, che possono modificare anche di molto il risultato finale.
I fattori di crescita non sono implicati solo nella crescita dei capelli, ma svolgono un ruolo estremamente importante anche nella produzione e nel rimodernamento del collagene della pelle. Per tale motivo, un altro utilizzo di questa metodica è quello del ringiovanimento cutaneo. Il PRGF è infatti utilizzato su volto, dorso delle mani e décolleté, dove i segni dell’invecchiamento indotto dall’esposizione solare sono maggiori. Il PRGF, infatti, favorisce un’attenuazione delle rughe e un aumento di spessore e luminosità della pelle rendendola più levigata e rimpolpata. Questa tecnica, inoltre, trova applicazione in odontoiatria, sia per colmare difetti ossei conseguenti alla malattia paradontale (piorrea) che nell’integrazione della porzione di osso necessaria a inserire gli impianti dentali ad esempio nei casi di elevazione del seno mascellare e nelle aree post-estrattive. I fattori di crescita intervengono nei processi di guarigione delle ferite e vengono utilizzati per accelerare la cicatrizzazione nelle sedi d’intervento. Una tecnica che funziona pertanto per patologie molto differenti tra di loro.
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