Denti e fumo: il ruolo delle sigarette nella caduta dei denti

denti e fumo

Quando si tratta delle relazioni tra sorriso e sigarette, tutti sanno che queste ingialliscono lo smalto, ma pochi conoscono le implicazioni che l’abitudine di fumare ha sulla caduta dei denti.

Il fumo è infatti un importante fattore di rischio per le malattie parodontali, ovvero le malattie che interessano i denti e la loro struttura di supporto (gengive, ossa e legamenti).

Quando non vengono trattate possono causare la progressiva perdita di osso, quindi la mobilità dei denti e, nei casi più gravi, nella loro caduta. 

In che modo il fumo contribuisce a creare questi danni?

Quando si parla dei danni del fumo sulla salute, tutti pensano a nicotina e catrame, ma l’enorme co-responsabile della caduta dei denti è in realtà il calore.

Il gas prodotto dalla combustione della sigaretta ha una temperatura di circa 200 gradi, eppure, se fumi, avrai notato che non ti ustioni! Questo succede perché la sostanza che aspiri si trova allo stato gassoso, e non ne percepisci la reale temperatura.

Quando un fumatore, soprattutto chi supera le 10 sigarette al giorno, si abitua a queste dosi, il calore della combustione non viene quasi minimamente percepito, ma piano piano, in silenzio e inosservato, “cuoce” le mucose.

Cosa implica il costante calore del gas sulle mucose?

denti e fumo

Hai presente i calli che si formano sulle mani di chi le usa molto in alcuni sport e lavori? Il meccanismo è molto simile. 

Con l’alta temperatura, gli strati cellulari del solco gengivale passano da essere 4-5 a circa 20-30: gli spessori delle mucose aumentano notevolmente. 

In questo modo gli anticorpi che circolano nel sangue, e che devono arrivare nel solco gengivale filtrando attraverso le mucose, trovano un ostacolo fisico ben più complesso da superare.

Questa ridotta circolazione sanguigna ostacola la guarigione delle gengive danneggiate e rende più difficile per il corpo combattere le infezioni. Il successo dei trattamenti per le malattie parodontali diventa quindi più difficile nei fumatori, poiché il fumo stesso ostacola la guarigione dei tessuti.

Ecco uno dei motivi per cui i fumatori sono quindi più predisposti non solo ad ammalarsi di malattie parodontali, ma hanno anche più difficoltà a guarire.

Cosa c’entra tutto questo con la caduta dei denti?

Chi ha problemi alle gengive, in particolare infiammazioni croniche, può nel tempo arrivare a perdere i denti, processo aggravato nei fumatori anche per via dell’indebolimento del sistema immunitario e della ridotta risposta ai trattamenti.

Gli uomini che fumano perdono in media 2,9 denti ogni 10 anni di fumo, mentre per le donne la media è di 1,5 denti per decennio (Fondazione Veronesi, Guida operativa Io Vivo Sano Contro il fumo). 

Il fumo danneggia infatti i vasi sanguigni nella bocca, e riducendo la circolazione diminuisce anche l’apporto di nutrienti ai tessuti parodontali. Ciò compromette la capacità del corpo di combattere le infezioni e di guarire le lesioni. 

In altre parole, il fumo riduce la funzione del sistema immunitario, rendendo più difficile per il corpo combattere le infezioni batteriche alla base della caduta dei denti.

Altre implicazioni: estetica e impianti dentali

Una delle migliori soluzioni a disposizione per chi ha perso uno o più denti è la loro sostituzione con impianti e protesi, ma nel caso dei fumatori la probabilità di successo di questo tipo di intervento è molto più bassa della media.

Il motivo è legato a quello che hai letto finora: una riabilitazione implantare è un intervento chirurgico a tutti gli effetti, per cui la capacità del corpo di guarire ha un ruolo chiave nel successo dell’operazione.

Addirittura negli USA esistono molti studi dentistici che fanno firmare l’assoluta perdita di responsabilità in caso di fallimento di cure implanto-protesiche se il paziente è un fumatore.

Ritardo nella diagnosi di malattie parodontali

Se abbiamo detto che per i fumatori è difficile curare la parodontite, la prevenzione e la diagnosi precoce giocano un ruolo chiave.

Purtroppo però anche in questo caso il fumo rappresenta un’ulteriore difficoltà.

La parodontite è una malattia cronica, e per il paziente è in generale difficile rendersi conto da solo di esserne affetto.

Il tuo dentista può aiutarti controllando alcuni parametri, come l’indice di placca e l’indice di sanguinamento, che indicano rispettivamente quanta placca batterica si trova nella tua bocca e quanto sangue perdi dalle gengive. Grazie a questi dati puoi sapere se stai andando incontro a una malattia parodontale.

Il punto è che quasi nessuno si sveglia e decide di andare dal dentista chiedendo questo tipo di diagnosi: ciò che è più comune è che nel notare del sangue lavando i denti, dopo un po’ ti allarmi e chiedi un parere al tuo dentista.

Peccato che, ancora una volta, i fumatori sono svantaggiati perché l’indice di sanguinamento scompare a causa dell’aumento dello spessore delle mucose di cui ti ho parlato prima, che riduce il sanguinamento, impedendoti di notare un primo segnale di allarme.

Venendo meno questo sintomo, nel fumatore la diagnosi potrebbe quindi arrivare in ritardo, e magari prima di fare un controllo hai già perso un centimetro di osso.

Tirando le somme, non solo fumare rende più difficile la guarigione da malattie parodontali, ma crea anche un doppio svantaggio legato all’impossibilità di effettuare una diagnosi precoce, cruciale nel successo dei trattamenti.

Se fumo, cosa posso fare?

Non posso non sottolineare che smettere di fumare resta la strada migliore che darà benefici significativi alla tua salute orale e generale, e può rallentare la progressione delle malattie parodontali e migliorare la risposta ai trattamenti.

Se hai l’abitudine di fumare, ricorda che esistono buone abitudini che possono aiutare, come mantenere una buona igiene orale, utilizzare il filo interdentale ogni giorno, usare un collutorio antibatterico consigliato dal tuo dentista, ed evitare cibi e bevande zuccherate, che possono favorire la formazione di placca. 

Tuttavia, ciò che davvero può fare la differenza nel tenere sotto controllo le malattie parodontali è programmare regolari visite dal dentista per pulizie professionali e controlli che ti aiutino a monitorare la salute della tua bocca.

Le tempistiche di diagnosi sono estremamente importanti, così come il ricevere una diagnosi accurata, precisa e dettagliata.

Non tutti sanno che esistono odontologi specializzati in malattie parodontali, in Italia sono poco più di 100, e il fondatore delle cliniche di eccellenza di Hospitadella è uno di questi. 

Per ottenere una valutazione accurata della tua situazione dai nostri specialisti, e ricevere indicazioni e consigli personalizzati per la gestione del fumo e delle malattie parodontali, ti basta contattarci cliccando QUI.

Prenota adesso
la tua visita

È semplice, compila il form e saremo noi a contattarti!